La leggenda vuole che il toponimo Spilamberto derivi da Spina Lamberti, quando un certo cavaliere Lamberto (citato in uno scritto del 1026) sarebbe morto in zona a causa di ferite procurate da rovi (spine) di cui era infestato la zona. Leggenda a parte, è certo che il papa Adriano III morì "In loco qui dicitur Spinum Lamberti", che altro non è che l'attuale Spilamberto. Nel 1214, su concessione del papa, i monaci di Nonantola eressero nel centro del paese la chiesa dedicata a S. Adriano III, che però nel 1285 venne distrutta da un incendio. Ricostruita, nel 1314 divenne la prima chiesa parrocchiale entro la mura del castello. Rovinò nuovamente tanto che nel 1713 fu completamente riedificata. Di fronte, quattro anni prima, il vescovo di Modena aveva fondato la chiesa di S. Giovanni Battista dipendente da quella di S. Vito; nel XVIII secolo fu completamente ricostruita ampliandone le dimensioni.
Il Castello di Spilamberto venne costruito dai modenesi nel 1210, viste le problematiche del confine coi bolognesi; più volte modificato, dal XV secolo divenne abitazione signorile dei Rangoni (Rocca Rangoni), feudatari di Spilamberto e in quel periodo la fortezza venne trasformata in residenza. Interessante è il Torrione trecentesco costruito all'ingresso del paese a ridosso della mura per rafforzare le difese. Oggi è sede dell'Antiquarium Museo Archeologico, mentre Villa Fabbriani ospita il Museo del Balsamico Tradizionale.
Necropoli longobarda. Dal 2003 al 2007, nella località di Ponte del Rio di Spilamberto, è stata riportata alla luce una necropoli longobarda risalente al primo periodo di stanziamento in Italia. La necropoli si compone di trentaquattro sepolture a inumazione di cui un terzo femminili, e viene riferita a un gruppo di guerrieri e ai loro familiari, probabilmente un clan gentilizio. I corredi funerari sono databili tra il VI e VII secolo.
Hospitale di S. Bartolomeo. In una carta del 1162 è scritto che l'antico hospitale si trovava a sud di Spilamberto come affermato nella dizione di: loco Castiglione prope hospitale Spilamberti de supra. Un'altra menzione si trova in una bolla di Celestino III del 1191 dove si fa riferimento a Spilamberti cum ecclesia S. Bartolomei. Fin dalla sua fondazione l'hospitale fu soggetto a quello di Val di Lamola (Ospitale, Fanano). L'ultima menzione risale al 1562.
Gli scavi archeologici condotti tra il 2007 e il 2008 hanno portato alla luce l'antica struttura dell'hospitale annessa a una chiesa, più altri edifici rurali. Di notevole interesse anche la necropoli posta vicino alla chiesa, composta da circa quaranta tombe, due delle quali di pellegrini che conservavano la conchiglia con cui adornavano il proprio vestiario. I reperti rinvenuti (monete, ceramica, vetri e metalli) datano l’intero complesso a partire dall’XI secolo fino a XVI. L’hospitale di S.Bartolomeo era ubicato su una strada di grande importanza la cui esistenza è indicata in un documento del 1444 quale strata vocata de Castiono, sive Strata Francisca. Il toponimo Castiono sarebbe da riferirsi più a Marano sul Panaro che a Castiglione di Marano (Savignano), entrambi posti più a sud.