Dai terreni argillosi della fascia medio-bassa del versante Scoltenna, si staglia spettacolare con le sue pareti verticali, guglie e pinnacoli, l’Ofiolite di Val di Sasso. Esso presenta aspetti caratteristici delle lave dei fondi oceanici attuali, ai quali è assimilabile per genesi. Tra questi, importanti sono le strutture mammellonati, definiti a cuscini (“pillow lavas”), che rappresentano delle sacche di lava con forma circa cilindrica che si formano quando il magma consolida in presenza d’acqua. Le strutture a cuscini sono conservate solo localmente, laddove la tettonizzazione e lo smembramento delle masse basaltiche sono stati meno intensi, per esempio in corrispondenza del taglio stradale nella parte più bassa dell’ammasso.
L’ofiolite di Val di Sasso è di interesse in quanto costituisce un frammento dei basalti, poi smembrati a seguito dei fenomeni orogenetici, che formavano la crosta della Tetide, l’antico oceano esistito tra i 200 e i 50 milioni di anni fa in corrispondenza dell’attuale regione mediterranea, tra il continente Eurasia a nord e l’Africa a sud.