In questa terra, nota in passato per la sua fertilità, i contadini iniziavano la dura giornata nei campi con una preghiera di fronte alla chiesa dell'Immacolata, che incontravano durante il percorso giornaliero dalla propria casa verso la campagna. E così fecero anche la mattina del 24 febbraio del 1869, giorno in cui la Vergine senza macchia diventò la Madonna del Miracolo.
Era una bellissima mattina invernale, un sole splendido diffondeva un caldo tepore; i contadini si recavano in campagna e, giunti alla chiesa dell'Immacolata, si segnavano come di consueto. Più tardi, quell'atmosfera di serena quotidianità fu sconvolta da un improvviso vortice turbinoso, da tuoni e raffiche di vento sempre più violenti. Come per miracolo, la furia del ciclone si placò in un attimo, scomparvero le nubi e il cielo ritornò a splendere. Tutta la comunità, intenta a pregare nelle proprie case, accorse festosa nell'abitazione che quel giorno ospitava la “Madonna peregrina”; sul quel volto divino, madido di sudore, scendevano copiose le lacrime che avrebbero fatto cessare l'uragano. Da allora i melissanesi Le rendono omaggio il 24 febbraio con festeggiamenti solenni nella chiesa dell'Immacolata. Il tempio sacro, realizzato nel Seicento e ampiamente rimaneggiato nel corso del XIX secolo, ospita il simulacro della Vergine, accolto di casa in casa prima di quel miracolo. Un tempo pellegrina, ora abbraccia felice nella Sua “casa” i tanti figli devoti.