Chiesa della Madonna dell'Alto

I dintorni di Felline, frazione di Alliste, erano descritti da Girolamo Marciano come un amenissimo luogo […] vestito di molti canneti, famoso e celebre ne' tempi antichi per i verdi ed ombrosi antri che continuamente distillano acque e formano fonti, cinto di ameni boschi e di selve di olivastri, creduto un tempo abitato dalle ninfe, e dal dio Pane; onde da' paesani viene detto il Ninfeo.

In questo paesaggio così pittoresco, si eleva la Serra di Calaturo che sovrasta Alliste e Felline; qui sorge la chiesa della Madonna dell'Alto, quasi in bilico tra la terra e il mare. Per giungervi, si percorrono sentieri tortuosi, delimitati da muri a secco, oliveti e vigneti che appaiono l'adeguato preludio per una sosta al “giardino di Maria”.

L'origine della chiesa sarebbe legata al mare: secondo la leggenda, il capitano di un'imbarcazione fu sorpreso da un'improvvisa tempesta e disperato si rivolse alla Madonna. Se fosse stato salvato, avrebbe edificato tre chiese sui luoghi più vicini all'approdo. Finalmente, nonostante la nave danneggiata, riuscì a sbarcare in una spiaggia vicino ad Alliste. Tenne fede al voto e fece costruire la Madonna del Casale ad Ugento, la Madonna della Campana a Casarano e la Madonna dell'Alto a Felline di Alliste.

Il luogo sacro, già complesso abbaziale nel Medioevo, divenne un punto di riferimento della religiosità locale. Nella tradizionale veglia notturna, che si svolgeva la vigilia della domenica dopo Pasqua, le comunità limitrofe si riunivano per pregare. In un'atmosfera festosa, la domenica mattina si consumava il pranzo vicino la chiesetta come se fosse il giorno di Pasquetta.