15,4 km
Imboccata la Via Appia Traiana, che nel primo tratto purtroppo è stata soppiantata dalla nuova strada statale, che non ammette alternative, l’abbandoniamo dopo qualche chilometro, percorrendo una serie di strade secondarie che ci conducono alla scoperta di un paesaggio agricolo collinare, dolce e vario, tra vigneti, uliveti e pascoli a perdita d’occhio. Gli orizzonti sconfinati fanno si che il principale motivo d’interesse della tappa sia paesaggistico.
Fino a giungere a Pietrelcina, ubicata su un’ansa di un affluente del fiume Tammaro, è nota in tutto il mondo per aver dato i natali, il 25 maggio 1887 , a Francesco Forgione, Padre Pio da Pietrelcina, proclamato Santo da Papa Giovanni Paolo II.
Pietrelcina, borgo agricolo di antiche origini, arroccato su uno sperone roccioso e che conserva tutt’ora un particolare fascino, compare per la prima volta in un documento del 1101. Nel corso dei secoli il paese ebbe diversi feudatari tra i quali i Caracciolo, i D’Aquino i Carafa ed il celebre giureconsulto Bartolomeo Camerario. Dal 1861, a seguito dell’Unità d’Italia, appartiene alla provincia di Benevento.
Da vedere:
- Convento dei Padri Cappuccini con annesso Museo
- Chiese di S. Maria degli Angeli
- Chiesa di S. Anna
- Casa natale di San Pio
- Masseria Forgione in contrada Piana Romana dove è stato collocato l’olmo presso il quale il santo ricevette le stimmate
Nelle immediate vicinanze del percorso consigliamo di visitare il Comune di Cerreto Sannita, "Città di fondazione", ricostruita interamente dopo il disastroso terremoto del 1688 è caratterizzata dall'originale impianto urbanistico ed è nota per la sua tradizionale produzione di ceramica artistica.
Prime notizie storiche documentate circa l’origine del paese risalgono al XII sec., in epoca normanna, quando fu possedimento dei Sanframondo. Feudo dei Carafa che ne conservarono il possesso fino all’abolizione dei diritti feudali. Aggregato dapprima alla provincia di Terra del Lavoro, con l’Unità d’Italia entra a far parte della provincia di Benevento.
Da vedere:
- Centro urbano ricco di testimonianze storico-architettoniche di rilevante pregio e dal particolarissimo impianto urbanistico
- Chiesa Cattedrale con annessi Episcopio e Seminario
- Collegiata di S. Martino che si affaccia sull'omonima piazza
- Chiesa di S. Gennaro, sede del Museo di Arte Sacra
- Convento di S. Antonio
- Resti dell'antica Cerreto e poi più giù a valle il Ponte Romano detto di Annibale
- Museo della ceramica antica e moderna
- Palazzo del Genio
- Morgia Sant'Angelo detta anche "Leonessa"
- Convento e Santuario di Santa Maria delle Grazie
Da visitare è anche Guardia Sanframondi, paese di origine longobarda e poi normanna, che conserva intatto il suo caratteristico aspetto medioevale. L’attuale abitato fu costruito intorno al castello fatto edificare dal normanno Raone, capostipite della famiglia dei Sanframondo, nel 1139. Recentemente restaurato, il maniero conserva il fascino della sua originaria maestosità ed imponenza. L’abitato appartenne prima ai Sanframondo, fino al 1483, poi alla famiglia Carafa che lo possedette fino all’eversione della feudalità nel 1806.
Il paese è ubicato in un contesto naturale fatto di vigneti ed oliveti che ricoprono ogni collina ed ogni angolo del territorio. Terra di rinomati ed omonimi vini di origine controllata, che rappresentano la principale risorsa economica del paese.
Nel Santuario dell’Assunta, tra le altre opere d’arte, si trova la statua lignea della Madonna, in onore della quale hanno luogo i Riti Penitenziali settennali che, per la loro valenza mistico-folklorica, fanno di questo paese una meta di turisti e credenti da ogni parte del mondo, nonché tema di studi e ricerche antropologiche.
Da vedere:
- Centro storico
- Castello Normanno
- Santuario - Basilica dell’Assunta
- Basilica di San Sebastiano
- Museo comunale
Nelle vicinanze, in un verdeggiante paesaggio collinare, solcato da rettilinei filari di uva che si susseguono l’uno all’altro a perdita d’occhio, è ubicato Castelvenere.
Abitato sin dall’era preistorica, conserva varie emergenze che ne attestano la continuità di vita nel corso dei secoli . Noto centro longobardo, è rinomato per aver dato i natali a San Barbato, Vescovo di Benevento, fautore della conversione dei longobardi al Cristianesimo.
Feudo dei Sanframondo, poi dei Carafa che lo possedettero fino all’abolizione della feudalità. Con l’Unità d’Italia fu aggregato alla provincia di Benevento.
Da vedere:
- Chiesa di San Nicola
- Chiesa di Santa Maria della Foresta
- Cantine tufacee
- Centro antico
Tempi di percorrenza
A piedi: 4 ore
In bici: 1 ora
In auto: 40 minuti
Tipo di fondo: asfalto
Difficoltà: media