Uno scrigno d'arte è racchiuso nella stupenda chiesa dell'Annunziata, la cui origine risale ai tempi della presenza dei Benedettini di Cava che la edificarono, affiancandovi un ospedale per poveri e pellegrini, rimasto in vita fino alla fine del Settecento.
L'architettura rococoò, dalle linee sobrie ed eleganti, è arricchita da un apparato decorativo di prim'ordine, tra cui spicca l'ancona lignea intagliata e policromata, racchiudente il gruppo scultoreo dell'Annunciazione, opera di Giacomo Colombo degli inizi del Settecento.
Di straordinario effetto scenografico è la parte absidale della chiesa, che oltre alla citata ancona lignea, conserva lo stupendo altare maggiore, opera di uno scalpellino padulese e di un marmoraro, le cui iniziali sono impresse ai lati della composizione architettonica.
Sugli altari laterali campeggiano due tele di Nicola Peccheneda ritraenti la Vergine delle Grazie e la Madonna degli Angeli (al cui altare è applicata l'indulgenza della Porziuncola) e due statue della metà dell'Ottocento: Sant'Alfonso Maria dé Liguori e Santa Filomena. Ai lati dell'altare maggiore fanno bella mostra due grandi tele con l'Adorazione dei Pastori e dei Magi.
Notevoli sono poi il soffitto della navata con una tela dell'Annunciazione posta su un tavolato dipinto a "guazzo" (tempera su tavola) motivi geometrici e vegetali ed il portale di ingresso tardo-barocco del 1770.