Il culto di San Michele alla Grottelle si inserisce a metà strada tra la tradizione di stampo religioso e quella di epoca pagana, dando così vita ad una storia di grande suggestione. Il santuario sorge in prossimità dell'antica Cosilinum, l'insediamento risalente al XII secolo a.c., un territorio in cui il culto del dio Attis e quello dell'Arcangelo Michele si intersecano grazie a numerose analogie.
I festeggiamenti hanno solitamente inizio a partire dal giorno precedente alla solennità vera e propria (nella terza domenica di giugno) attraverso dei fuochi pirotecnici.
La mattina della festa vi è una prima messa che ha luogo in paese e, subito dopo, i pellegrini iniziano la salita che li condurà sull'altura dove è situato il santuario. Il corteo sacro si dirige verso il santuario di San Sepolcro, lo aggira e poi ritorna alle Grottelle.
I pellegrini sono soliti portare sul proprio capo i "cinti", composizioni create con candele che vengono poi offerte in dono a San Michele. Giunti finalmente sull'altura, i pellegrini assistono alla messa solenne e, al termine, ha nuovamente luogo uno spettacolo pirotecnico.