L’arco di Traiano è un’opera unica al mondo. Simbolo di Benevento, rappresenta una testimonianza ben conservata della civilità romana.
Per la sua edificazione si indica la data del 114 d.c. Venne costruito per celebrare la figura dell’imperatore Traiano in occasione dell’inaugurazione della via Appia, strada che collegava Roma a Brindisi. Per la sua grandezza, venne nei secoli chiamato porta Aurea. E Traiano viene ricordato come “ottimo”, principe illuminato la cui fama è giunta intatta fino ai nostri giorni. Lo stesso Dante lo poneva in Paradiso a testiominianza di una grandezza indiscussa.
Ed è Traiano al centro di tutte le storie “raccontate” dall’arco che rappresentano una vera e propria esaltazione della Roma imperiale.
Arechi I, immediatamente dopo la conquista longobarda, nel VI secolo d.c., lo ingloba nella nuova cinta muraria, facendolo diventare porta urbica. Questa nuova funzione ne ha garantito l’uso e, dunque, la conservazione nel tempo. Uscito illeso anche dal terribile terremoto del 1688, che distrusse molti monumenti di Benevento, l’arco, nella documentazione cartografica più antica, è raffigurato ancora completamente inglobato nella cinta muraria.
Il primo, concreto, intervento di isolamento si realizza con il pontificato di Pio IX nel 1854. Alla fine dell’Ottocento si demolisce la sopraelevazione dell’attico e si sostituiscono i pezzi mancanti della cornice con nuovi travertini sagomati.
In seguito, le foto della seconda guerra mondiale mostrano un arco completamente ricoperto di sacchetti di sabbia, mantenuti da strutture lignee per proteggerlo da eventuali bombardamenti. Nel 1975 la Soprintendenza ai monumenti della Campania esegue un intervento per il consolidamento statico ed il restauro conservativo dell’Arco.
Dopo il terremoto del 1980, sulla base di controlli, è stato stabilito l’avvio, con la massima urgenza, di un restauro dell’intero monumento a causa della ripetuta caduta di frammenti. I lavori, svolti in diverse fasi, culminano nel 1999, con l’allestimento di un ponteggio speciale per poter seguire da vicino il restauro e soprattutto ammirare i rilievi che costituiscono una sintesi iconografica degli oltre dieci anni di governo e azioni militari dell’imperatore.
Oggi, l’osservatore che per la prima volta viene a Benevento e si imbatte in questa opera, simbolo dell’avventura di un imperatore, Traiano, e di una città, Roma, non può evitare di immergersi in un’atmosfera magica nella quale la sfida con l’eternità trova la sua concretizzazione.