La chiesa di Santa Maria Maggiore, sebbene ricostruita in forme moderne alcuni decenni fa, conserva intatto io suo patrimonio d'arte antico, tra cui spiccano opere scultoree di Giacomo Colombo e dipinti rinascimentali e barocchi. AI secolo XVI appartengono una croce astile in argento sbalzato e cesellato e la pala della Madonna del Rosario, opera della cerchia del fiammingo CornelisSmet, commissionata dall'omonima confraternita nel 1575, che ripete un'iconografia diffusasi anche nel territorio cilentano e valdianese a seguito della vittoria di Lepanto.
Corposo è il patrimonio pittorico dei secoli XVII-XIX, tra cui merita attenzione il ciclo dell'antico soffitto della chiesa, con le storie della Vergine, disteso su tre tele dai contorni sinuosi, opera del pollese Nicola Peccheneda, a cui appartiene anche una tela con la raffigurazione dell'Angelo custode (in sagrestia).
La chiesa conserva opere dell'altavillese Saverio Mottola e del ben noto scultore padovano Giacomo Colombo, alla sua mano sono ascrivibili i mezzi busti dei santi patroni Arsenio Abate ed Anna e le statue di San Vito (proveniente dall'omonima cappella collinare] e del Crocifisso (posto nella parete absidale).
All'arte dello scultore presepiale napoletano Giuseppe Sarno, appartengono invece i simulacri di San Giuseppe, di San Rocco e di San Francesco Borgia.