Ai margini del centro storico di San Pietro al Tanagro si trova il convento seicentesco di Santa Maria del Piano con l’annessa chiesa; quest’ultima era già esistente nel Quattrocento, come si evince dall’iconografia della Madonna e dal bassorilievo raffigurante una teoria di angeli posto ai suoi piedi.
Si tratta di un monastero dell’Ordine Francescano, come testimoniato dallo stemma scolpito nella chiave di volta del portale di ingresso: due braccia, una vestita di saio e l’altra nuda che raffigurano rispettivamente San Francesco e Gesù, si incrociano con la croce.
Come avvenne per tanti altri conventi, anche questo fu soppresso dai francesi nel 1809 per incamerarlo all’erario dello Stato. Successivamente divenne di proprietà privata, così come la chiesa, ma ciononostante il culto professato verso questa Madonna è rimasto sempre molto vivo.
All’interno della chiesa, sull’altare ligneo settecentesco dipinto e fiancheggiato da due affreschi, la statua della Vergine è cementificata in un tutt’uno con la base della nicchia che la protegge, particolare non sufficiente purtroppo ad impedire ai ladri, oltre un trentennio fa, di asportare il Bambino, lasciando evidenti i segni dello strappo. Secondo la tradizione, la statua di Santa Maria fu ritrovata su un albero di carpino, nel punto in cui ancora oggi si trova, intorno al quale fu quindi costruita la chiesa.
Nel pavimento in cotto risalta il bianco di una lastra in pietra che riproduce lo stemma francescano questa volta senza la croce, posta a chiusura delle antiche sepolture. L’appartenenza ad un ordine francescano è testimoniata ulteriormente da un’antica statua di San Francesco riprodotto con le stimmate e custodita in una nicchia laterale della navata.