Il secolare culto della Madonna delle Grazie è legato al ritrovamento in una cappelletta abbandonata di un'immagine di Maria, poi trasferita nell'antica chiesa di San Nicola della Serra. L'intitolazione indicava già la morfologia del sito nell'altura aspra e incolta e resa “fertile” col tempo dalla devozione popolare. Nel XVIII secolo, la chiesa parrocchiale, edificata sul preesistente edificio del santo di Myra, fu dedicata alla nuova patrona, la Madonna delle Grazie. Dispensatrice di miracoli e favori divini, durante la seconda guerra mondiale fu considerata dalla comunità locale una sorta di “patrona della pace”: l'8 settembre 1943, data dell'armistizio, nacque un pellegrinaggio spontaneo per ringraziare Colei che aveva fatto cessare il conflitto nel giorno della Sua natività.
I solenni preparativi per festa della Madonna delle Grazie coinvolgevano grandi e piccini, soprattutto nella realizzazione dei bastimenti, piccoli lampioni di canne e carta velina colorata da appendere sulle porte esterne delle case. Le spese per i festeggiamenti erano garantite anche da tagliatufi e carrettieri che offrivano il ricavo di un’intera giornata di lavoro.
Il culto di Maria veniva “coltivato” in modo speciale a maggio, mese mariano per eccellenza, con alcune ritualità legate al risveglio della natura e al rapporto profondo tra la Terra e la Madre, fonte di vita e di fertilità.