Intitolazione moderna: S. Caterina e S. Potito
Intitolazione antica: S. Potito
Nome antico del Sito: Sancto Potito
Nome moderno del sito: San Potito Sannitico
Comune: San Potito Sannitico
Provincia: Caserta
Ubicazione: Centro storico di S. Potito Sannitico, loc. Dietro Santo
Inquadramento storico
Secondo la tradizione erudita locale, la chiesa di S. Caterina e S. Potito può essere annoverata tra i pochi edifici costruiti tra la fine del IX e gli inizi del X.
L’unica testimonianza scritta che riguarda il paese di S. Potito e la chiesa, risale alla seconda metà del IX secolo, e testimonia di una concessione da parte dell’abate di Montecassino al conte Guido, di tutte le pertinenze relative proprio alla chiesa di S. Potito. Tuttavia non ci sono prove certe che inducano a credere che l’edificio di S. Caterina coincida con l’antica chiesa di S. Potito.
La tradizione locale vuole che la soppressione della chiesa di S. Potito sia avvenuta intorno al 1414, ad opera del vescovo Sanfelice e di Sveva Sanseverino, che con un più ampio provvedimento tentarono di regolarizzare il clero della zona dedito a numerosi abusi. La ricostituzione della parrocchia avvenne infine nel 1601, seguita dall’attuale intitolazione della chiesa a S. Caterina d’Alessandria, probabilmente nel XVIII secolo.
All’anno 1796 risalgono alcune importanti opere di ricostruzione.
Descrizione del sito
Il nucleo del centro storico si sviluppa lungo un declivio naturale, seguendo l’asse costituito da Via Roma e via Botteghe. Prima di giungere a Valle, si incontra la località “Dietro Santo”, caratterizzata dall’imponente edificio religioso di S. Caterina.
Descrizione del monumento
La chiesa di S. Caterina presenta una pianta rettangolare a navata unica. All’impianto originale, probabilmente di epoca medioevale, furono apportate notevoli modifiche nel corso dei secoli. Oggi, internamente, l’edificio presenta sei cappelle poste ai lati della navata. Quest’ultima è coperta da un bellissimo soffitto ligneo a cassettoni.
Esternamente è possibile notare la tecnica muraria adoperata per la realizzazione dell’edificio, tramite l’impostazione di un cantiere le cui tracce sono ben visibili sulla paree di fondo punteggiata.
La chiesa è stata poi ricostruita nel 1601 e probabilmente dell’edificio precedente rimane traccia soltanto in una lapide posta nella cappella dell’Addolorata.
L’ultimo intervento di restauro, invece, risalirebbe alla fine del 1700, quando viene realizzato anche il campanile.